OpenAI ha recentemente dichiarato che lo sviluppo di avanzati modelli linguistici, come il suo GPT-4, che costituiscono la base di ChatGPT, sarebbe impraticabile senza ricorrere all’utilizzo di materiale coperto da copyright. Tuttavia, la crescente pressione sulle aziende di intelligenza artificiale, evidenziata da recenti controversie legali, come nel caso del New York Times, solleva interrogativi sulla legalità dell’utilizzo di opere protette per l’addestramento di tali sistemi.
OpenAI ammette l’importanza di questi dati, ma sembra riluttante a pagare per il loro utilizzo.